Linguaggio e infanzia ovvero la libertà e l'identità di domani.
- giulialoporto
- 17 lug
- Tempo di lettura: 3 min

In una delle mie lingue madri, il siciliano, esiste un proverbio che amo moltissimo. Dice così: Cu avi a lingua passa u mari. Letteralmente vuol dire che chi ha la lingua passa il mare ovvero chi possiede le parole può superare qualunque ostacolo.
Per me le parole hanno sempre avuto un ruolo molto importante, soprattutto quelle scritte. Le ho sempre vissute come la possibilità di dare forma, almeno in parte, al mio mondo interiore e le ho interpretate come un paradigma del mondo interiore degli altri.
Dando e prendendo, inevitabilmente, qualche delusione.
Quando nasce un bambino, per i primi 18 mesi circa, le parole sono a senso unico. È l’adulto che le pronuncia, il bambino le ascolta. Almeno così sembra. In realtà, ed è oramai una certezza pedagogica, le cose stanno in modo ben diverso. Diverso ed incredibilmente affascinante. I nostri bimbi cominciano ad assimilare i suoni della propria lingua madre già dal grembo. Ma non solo. L’associazione del suono al suo significato passa da una interpretazione emotiva delle parole. I neonati cioè colgono le vibrazioni emotive delle parole che ascoltano, in particolare di quelle che gli vengono rivolte. Per questo, con le parole della pedagogista e psicoanalista François Dolto, possiamo definire il bambino un essere in linguaggio.
Il percorso tematico in tre incontri dal titolo Il linguaggio è il primo strumento di libertà e di pensiero, parte proprio da questo presupposto: Non c’è un tempo nella vita degli esseri umani in cui le parole e il modo in cui vengono pronunciate non siano sostanziali.

Durante il primo di questi tre incontri, attraverso il colloquio e alcuni piccoli esercizi di scrittura creativa, esploreremo il mondo delle parole dei genitori, cercando di portare a consapevolezza quale esperienza si ha del linguaggio e in che modo vengono usate le parole nella comunicazione, anche nella vita di coppia. Sarà oggetto della nostra attenzione anche l’esperienza che si possiede della relazione tra parole e verità e proveremo a riflettere su come intendiamo la trasmissione della “verità” dal mondo degli adulti a quello del bambino e viceversa.
Il secondo e il terzo incontro, invece, avranno delle differenze legate all’età dei piccoli presenti in famiglia.
Il secondo incontro, in particolare, sarà dedicato alle parole che vengono utilizzare nella comunicazione con il bambino. Guiderò i genitori a comprenderne i punti di forza e gli inevitabili punti di debolezza nel modo in cui parlano ai propri figli o nel modo in cui le parole vengono omesse. Spesso, la gestione dei silenzi, infatti, possiede un carico emotivo fortissimo e non sempre consapevole. Quello che le parole non dicono permane a volte come peso invalidante per generazioni. Ci soffermeremo anche nel riflettere sulla comunicazione tra adulti alla presenza di bambini che non sono ancora in grado di esprimersi a parole, mantenendo costante l’attenzione tra vissuti emotivi e linguaggio e tra corpo, sviluppo motorio e parole.
Nel terzo incontro, infine, mostrerò in che modo le parole s’intrecciano allo sviluppo del bambino nella fascia 0-6 anni e aiuterò i genitori a fare di questa conoscenza uno strumento educativo. Non sarà soltanto una lezione teorica, però. Attraverso esempi e consigli pratici progettati in modo specifico per la famiglia con cui sarò in relazione, proveremo a migliorare la comunicazione genitoriale, ma anche a guardare in modo diverso le parole e il linguaggio ovvero a viverlo come strumento d’espressione della propria identità e libertà. Utilizzeremo albi illustrati, mostrando come riuscire ad inserire momenti condivisi di lettura durante la giornata, ma, nello spirito montessoriano che anima questi percorsi tematici, vedremo come usare le parole nella vita pratica e nelle azioni della vita quotidiana, così come nel gioco.

Questo percorso formativo, di cui si può usufruire anche online, è aperto a chi è ancora in attesa di un bambino o a chi si occupa d’infanzia ad ogni titolo e grado. Aperto a chi oltre i genitori si occupa dei piccoli durante la giornata, ai nonni, alle babysitter, perché le parole di tutti coloro che fanno parte del mondo in cui crescono i bambini, hanno un ruolo fondamentale nel loro sviluppo.
Ricordo, per concludere, che per tutti i percorsi formativi così come per tutti i servizi dello studio è possibile prenotare con me una call gratuita, che serve a comprendere meglio le vostre esigenze, permettermi di darvi maggiori informazioni, conoscerci. Potete prenotarla anche online, qui Prenota online


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