Dal "Cosa" al "Come". Conoscere le infezioni alimentari per godere del cibo in gravidanza.
- giulialoporto
- 12 giu
- Tempo di lettura: 3 min

Comincio dal punto al quale desidero arrivare alla fine di questo articolo: Il rapporto tra cibo e gravidanza ha bisogno di cambiare la domanda sulla quale spesso si basa, passare cioè da Cosa non posso mangiare a Come posso mangiare?
Il famoso elenco delle “proibizioni” è giustificato dal fatto che alcuni cibi crudi o non sottoposti a pastorizzazione possono essere veicolo di batteri potenzialmente dannosi per la salute del feto. Molte volte quel che succede è che le donne per timore di sbagliare qualcosa o per eccesso di zelo si privino di molti cibi che invece potrebbero essere consumati. Ricordiamoci che conoscere e capire rende la donna capace di scegliere e di accogliere consigli ed indicazioni in modo consapevole e non passivo.
I batteri maggiormente incriminati sono tre:
1. Listeria Monocytogens

2. Salmonella

I cibi più diffusi a rischio salmonella sono: carni crude o poco cotte, uova crude non pastorizzate, latte non pastorizzate e derivati, frutta e verdura irrigate con acqua contaminata.
3. Toxoplasma (protozoo)

Prima di tornare al punto fondamentale dell’articolo ovvero la trasformazione della domanda riguardo all’alimentazione in gravidanza, vorrei dire qualcosa sul ruolo positivo di una alimentazione corretta rispetto a due delle maggiori complicanze che possono presentarsi in gravidanza:
- Diabete gravidico

- Gestosi

Entrambe queste complicanze, possono essere prevenute con uno stile di vita sano che prenda sul serio il ruolo del cibo e del movimento fisico. Il consumo di cibi eccessivamente processati (non solo le patatine...anche i craekers sono un cibo processato), salati e di zuccheri semplici sono dei cofattori importanti nel possibile sviluppo di queste patologie. Inoltre, il cibo con il quale scegliamo di nutrirci non è separato dalla quantità e dalla tipologia del movimento fisico quotidiano. Un esempio: Se faccio colazione con zuccheri semplici (biscotti, fette biscottate, marmellata, cornetto) e poi mi siedo al pc a lavorare il corpo avrà tempo e modo di assimilare tutti gli zuccheri. In maniera diversa saranno consumati questi zuccheri se dopo colazione faccio una camminata di un'ora. Per questo è fondamentale confrontarsi sempre per essere aiutate ad avere uno sguardo ampio e competente sulle proprie abitudini.
Da questo excursus essenziale emerge in modo evidente che il cibo svolge un ruolo fondamentale di supporto alla gravidanza ed io credo anche di conforto e non di preoccupazione e di angoscia.
Come mangiamo?
È necessario compiere questo passaggio al “come” perché il cibo non è soltanto un elenco, una prescrizione. Alimentarsi è un’azione che compiamo col corpo ma al quale arriviamo attraverso una serie di processi mentali ed emotivi spesso molto complessi.
Ci avete mai pensato?
Se fosse soltanto un atto “tecnico” qualunque cibo andrebbe bene. Qualunque cosa in grado di sostenerci dal punto di vista energetico e nutrizionale. Ma tutti sappiamo che quel che mangiamo nasce prima di tutto nel desiderio, nel gusto che si forma in bocca, dall’acquisto delle materie prime, dalla nostra disponibilità a trascorrere più o meno tempo in cucina.
Spesso, infatti, è proprio la mancanza di tempo a determinare la qualità della nostra alimentazione. In gravidanza questo sovraccarico potrebbe aumentare. I motivi sono svariati. Dipendono da come ci si sente, da quanto sia impegnativo il lavoro quotidiano, inteso nel senso più ampio.
Di seguito troverete due ricette che rispettano tutte le indicazioni di profilassi rispetto alle infezioni alimentari, che sono di supporto alla prevenzione del diabete gravidico e della gestosi e che non sono gravose dal punto di vista del tempo e della difficoltà della preparazione e che…sono buone! Perché in gravidanza si può godere del cibo in maniera positiva e serena!


A questi muffin, che contengono sia carboidrati che proteine si potrebbero aggiungere i seguenti contorni:
Carote a julienne con olio evo e aceto balsamico (le carote possono essere consumate crude, lavate e completamente sbucciate.
Carote cotte a vapore e piselli.
Rucola passata in padella con aglio e un cucchiaio di estratto di pomodoro.


La torta potrebbe essere accompagnata con un succo di arancia, un cucchiaio di gelato artigianale alla frutta o un bicchiere di latte vegetale.

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